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martedì 29 gennaio 2008

22 anni fa, la tragedia della navetta Challenger

22 anni fa, la tragedia della navetta Challenger



Dietro, da sinistra a destra: Ellison Onizuka, Sharon Christa McAuliffe, Greg Jarvis, Judy Resnik. Davanti, da sinistra a destra: Mike Smith, Dick Scobee, Ron McNair.

Vale la pena di leggere il rapporto della commissione d'indagine (copia alternativa qui) e sette miti da sfatare, in un lucido articolo di James Oberg (in inglese):

  1. Furono pochi a vedere la tragedia in diretta: tutte le TV, tranne la CNN, avevano snobbato il lancio, ritenuto poco interessante.
  2. Il Challenger non esplose.
  3. Il volo e le vite degli astronauti non terminarono 73 secondi dopo il lancio.
  4. Il progetto dei booster non era particolarmente pericoloso, a patto di rispettarne i parametri di funzionamento.
  5. La sostituzione del sigillante con una formula più "ecologica" non influì sul disastro.
  6. Non vi furono pressioni politiche per procedere al lancio.
  7. L'incidente era perfettamente evitabile e non fu il prezzo necessario da pagare per essere pionieri.

Il rapporto Kerwin chiarisce che i sette astronauti non perirono nell'esplosione; non vi fu, infatti, una vera e propria esplosione. La cabina si schiantò in mare due minuti e 45 secondi dopo l'incidente. Tutte le indagini indicano che i sette membri dell'equipaggio erano ancora vivi, ma forse non coscienti, al momento dell'impatto.

La causa fondamentale fu il cedimento di una guarnizione dovuto al freddo eccessivo della mattina del lancio. Il problema era noto e fu segnalato, ma fu ignorato dalla NASA. Su Youtube trovate il video del disastro.

Ricordiamo i sette del Challenger non dimenticare cosa succede quando la cultura della sicurezza diventa la

domenica 27 gennaio 2008

I LAGER DELLO STERMINIO...RISIERA DI S.SABBA

I LAGER DELLO STERMINIO...RISIERA DI S.SABBA

Verso la fine di ottobre 1943 il grande complesso di edifici dello stabilimento per la raffinazione del riso, costruito nel 1913 nel rione periferico di San Sabba, venne trasformato dagli occupanti tedeschi in prigione, campo di smistamento per deportazioni in Germania e deposito di beni razziati agli ebrei e alle popolazioni dei villaggi durante le azioni di rappresaglia in Istria e nel Carso. Dopo qualche mese vennero costruite le celle e l'essiccatoio fu trasformato in forno crematorio: non occorreva costruire il camino in quanto c'era già la ciminiera dello stabilimento alta 40 metri. Il collaudo venne fatto il 4 aprile 1944 con i 70 cadaveri degli ostaggi fucilati il giorno precedente al poligono di Opicina (sobborgo alle porte di Trieste). In breve tempo quindi, e con poca spesa, i tedeschi organizzarono un campo di sterminio, un grande deposito magazzino e la caserma per la truppa. La Risiera era proprio adatta per i loro piani criminosi. Le finestre vennero murate; tutto il complesso era già recintato; per il controllo bastava il corpo di guardia al cancello, unica entrata. Vicino all'entrata c'era, a sinistra, un piccolo edificio che serviva da abitazione per il comandante del lager (ora abitazione del custode); a destra un più ampio edificio a due piani per uffici ed abitazioni dei sottoufficiali (ora demolito e lo spazio trasformato in parco). Nel primo cortile c'era anche l'officina e il garage (ora trasformato in cappella). L'edificio centrale, fra i due cortili, si ergeva a sei piani: serviva come caserma. Nel cortile interno, al quale potevano accedere solo gli elementi più fidati, si giungeva attraverso un sottopassaggio a volta, sbarrato da un alto cancello di ferro. Nel sottopassaggio, a sinistra, si apriva una buia stanzetta, chiamata la "cella della morte", che accoglieva i prigionieri portati dalle carceri e destinati al forno crematorio. Al piano terra dell'edificio a due piani, a sinistra, erano state costruite le celle dove erano rinchiusi i prigionieri più sospetti. 17 micro-celle nelle quali venivano ristretti fino a 6 prigionieri: tali celle erano particolarmente riservate ai partigiani, ai politici, agli ebrei, destinati all'esecuzione a distanza di giorni, talora di settimane. Le prime due celle venivano usate a fini di tortura o di raccolta di materiale prelevato ai prigionieri: vi sono state rinvenute, fra l'altro, migliaia di carte d'identità. Nei due piani sopra le celle erano sistemati i laboratori di sartoria e calzoleria per le SS. Gli ebrei e i prigionieri destinati ai campi di concentramento in Germania erano ammassati negli stanzoni dell'edificio a tre piani. Nel lungo tratto ora demolito, oltre l'attuale muro di cinta, c'erano i depositi dei beni razziati agli ebrei e le stalle per il bestiame predato durante le azioni di rappresaglia nei villaggi d'Istria e sul Carso. Nel cortile interno, proprio di fronte alle celle, in una costruzione più piccola -i segni della sagoma sono ancora oggi sul fabbricato centrale- c'era il forno crematorio. Un canale sotterraneo univa il forno alla ciminiera (ora in sua vece sorge una spirale simbolica in metallo). Per i dettagli vedi la pagina:la pianta della Risiera di San Sabba. Sul tipo di esecuzioni in uso le ipotesi sono diverse e probabilmente tutte fondate: gassazione in automezzi appositamente attrezzati, colpo di mazza alla nuca o fucilazione. Non sempre la mazzata uccideva subito per cui il forno ingoiò persone ancora vive. Fragore di motori, latrati di cane appositamente aizzati, musiche, coprivano le grida e i rumori delle esecuzioni. Il forno crematorio e la ciminiera vennero distrutti dai nazisti nella notte tra il 28 e il 29 aprile 1945 per eliminare le prove dei loro crimini. Tra le macerie furono rinvenute ossa e ceneri umane raccolte in tre sacchi di carta, di quelli usati per il cemento. Fu inoltre rinvenuta una mazza ora esposta al museo. Il processo per questi crimini si è concluso a Trieste nel 1976.
FOTO DAL CAMPORisiera di S. Sabba



Per non dimenticare

Per Non Dimenticare

Non si può dimenticare ciò che è stato.
Non si può dimenticare, non si può cancellare.
I volti, i visi, le espressioni rimangono,
rimarranno. I cuori e le anime in quei volti.
Non si può dimenticare. Ma ricordare, quello sì.
Raccontare l'irraccontabile. Ed è mio, tuo,
nostro compito. Nostro dovere. Nostro
"piacere". Ricordare la più tragica pagina di
storia, la più tragica pagina di storia
dell'umanità intera.


 

I lager

I lager, campi di concentramento e sterminio nazisti (Konzentrationslager), furono utilizzati dal regime nazista dal 1933 per confinarvi dapprima gli oppositori politici, poi anche, e soprattutto, il popolo ebraico. Nel primo periodo (1933), con l'avvento al potere di Hitler, i lager avevano lo scopo di "rieducare" i tedeschi antinazisti: comunisti, socialdemocratici, obbiettori di coscienza. I campi di concentramento, solitamente (vedi i Glavnoye upravleniye lagerey, gulag russi aboliti dopo l'avvento di Gorbačėv) vengono costituiti per esercitare una stretta sorveglianza su un considerevole numero di individui sia nazionali che stranieri. Fu la Germania nazional-socialista, durante la seconda guerra mondiale, a dare ai campi di concentramento la sinistra fama che da allora conservano. Affidati direttamente al controllo delle SS, divennero, soprattutto negli anni della seconda guerra mondiale, sede della "soluzione finale" contro gli ebrei, oltre che di sperimentazioni pseudo-scientifiche su esseri umani. Le SS, coerenti con il "credo hitleriano", agivano quindi con brutalità e assuefacendosi a una completa insensibilità morale e a un perfetto automatismo dell'obbedienza. I lager più famigerati furono quelli di Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen. In Italia funzionò il campo di concentramento di Fossoli, mentre l'unico campo di sterminio fu la Risiera di S.Sabba

AUSTRIA

ITALIA

  

 Hartheim

  

 Internamento nelle Marche

  

 Mauthausen

  

 Fossoli

  

  

  

 Risiera S.Sabba

    

FRANCIA

POLONIA

  

 Drancy

  

 Auschwitz

  

 Gurs

  

 Belzec

  

 Natzweiler Struthof

  

 Chelmino

   

 Gross-Rosen

GERMANIA

  

 Majdanek

  

 Bergen-Belsen

  

 Sobibor

  

 Buchenwald

  

 Stutthof

  

 Dachau

  

 Theresienstadt

  

 Dora-Mittelbau

  

 Treblinka

  

 Esterwegen

  

 Cracovia (ghetto)

  

 Flossenburg

  

 Plaszow

  

 Gardelegen

 

  

  

 Niederhagen

LITUANIA

  

 Neungamme

  

 Kovno (ghetto)

  

 Ravenbruck

  

  

  

 Sachsenhausen

  

  

Un milione di persone perirono anche in campi di concentramento meno noti in Juguslavia (Gospic, Jasenovac, Sajmiste), nei Paesi Bassi (Mechelen, Herzogen-busch), in Norvegia, Romania e Grecia.

domenica 20 gennaio 2008

Preghiera degli asini

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Preghiera degli asini
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(Fonte non specificata)

Dacci, Signore, di mantenere i piedi sulla terra,
e le orecchie drizzate verso il cielo,
per non perdere nulla della tua Parola.
Dacci, Signore, una schiena coraggiosa,
per sopportare gli esseri umani più insopportabili.
Dacci, Signore, di camminare diritti,
disprezzando le carezze adulatorie
e schivando le frustate.
Dacci, Signore, di essere sordi alle ingiurie, all'ingratitudine,
è la sola sordità cui aspiriamo.
Non ti chiediamo di evitare tutte le sciocchezze,
perché un asino farà sempre delle asinerie...
Dacci semplicemente, Signore, di non disperare mai
della tua misericordia così gratuita
per quegli asini cosi disgraziati che siamo,
a quanto dicono quei poveri esseri umani,
i quali però non hanno capito nulla
né degli asini, né di Te,
che sei fuggito in Egitto con uno dei nostri fratelli,
e che hai fatto il tuo ingresso profetico
a Gerusalemme,
sulla schiena di uno di noi.

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lunedì 14 gennaio 2008

Parola di Dio

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Parola di Dio
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(D. Rimaud, Ma quale amore mai, LDC, p. 62-63)

Parola di Dio che fai l'universo,
Parola di Dio, Parola di vita,
Parola di Dio per l'uomo di oggi,
Parola di Dio, non stare lontano!
Perché stai assente?
Parola di Dio, non stare lontano!
Parola di Dio, divina alleanza,
Parola di Dio che dici il perdono,
Parola di Dio, messaggio di pace,
Parola di Dio, rovescia la morte!
Parola di Dio che apri le acque,
Parola di Dio che domini i venti,
Parola di Dio, più forte di tutto,
Parola di Dio, tu porta speranza!
Perché tanto pianto?
Parola di Dio, tu porta speranza!
Parola di Dio, sorgente fra i sassi,
Parola di Dio che nutri di pane,
Parola di Dio, nascosta nei solchi,
Parola di Dio, rivoltaci il cuore!
Perché tanto odio?
Parola di Dio, rovescia la morte!
Parola di Dio che fai ritornare,
Parola di Dio che vinci ogni male,
Parola di Dio che sei libertà,
Parola di Dio, abbatti le sbarre!
Perché tanti schiavi?
Parola di Dio, abbatti le sbarre!
Parola di Dio che incendi la notte,
Parola di Dio che indichi il giorno,
Parola di Dio, sul nostro cammino,
Parola di Dio, tu aprici gli occhi!
Perché tanti ciechi?
Parola di Dio, tu aprici gli occhi!
Perché queste pietre?
Parola di Dio, rivoltaci il cuore!
Parola di Dio, più sole del sole,
Parola di Dio a forma di croce,
Parola di Dio al centro dei tempi,
Parola di Dio, rispondi a chi grida!
Perché il tuo silenzio?
Parola di Dio, rispondi a chi grida!

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sabato 12 gennaio 2008

banca dati contro la pedofilia


Protocollo d'intesa


Nasce la banca dati contro la pedofilia


L'Italia presto avrà una banca dati in cui confluiranno tutte le informazioni sul fenomeno della pedofilia nel nostro territorio. I protocolli d'intesa per la creazione di questo nuovo strumento sono stati firmati ieri dai Ministri per la Famiglia, dell'Interno, della Giustizia e per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione.


Fonte


Protocollo d'Intesa
Quindi significa che in data 21 dicembre 2007 i Ministri:

On. Rosy Bindi, On. Giuliano Amato, On. Luigi Nicolais


Hanno preso "la giusta posizione" contro questo cancro sociale…


Questo Comitato chiede ai Signori Ministri, di integrare il Protocollo con:


1. L'inserimento delle foto dei pedofili che dovranno essere a disposizione dei cittadini che motivando la richiesta, potranno avere libero accesso alla banca dati.


2. Di informare gli abitanti della zona in cui risiede un pedofilo (anche al momento del rilascio) con uno "Stato di Allerta", per potersi difendere.


3. Di inserire obbligatoriamente per coloro che affittano appartamenti, camere e quant'altro una certificazione rilasciata dalla Questura (o ufficio preposto) dove risulti se il richiedente abbia o meno precedenti pedofili. In caso positivo, vi deve essere TASSATIVAMENTE l'informazione "al vicinato".


4. Di inserire obbligatoriamente per coloro che "fanno richiesta di lavoro" a contatto con l'infanzia , una certificazione rilasciata dalla questura (o ufficio preposto) dove si dichiari che il soggetto richiedente: NON ABBIA MAI AVUTO PRECEDENTI NELL'AMBITO PEDOFILO, in caso contrario di INIBIRNE TASSATIVAMENTE l'assunzione, pena da parte di coloro che li assumono il Concorso in reato.


5. Di contemplare nella legge: Misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità, ANCHE LA FIGURA DEL PEDOFILO.


6. Di inserire nella banca dati anche le persone della Chiesa (Preti e Suore).


7. Di attivarsi perchè questa banca dati diventi A CARATTERE EUROPEO, dove ogni Stato membro abbia la stessa banca dati IN RETE con tutti gli Stati.


Pretendiamo oltre "che tener visionato" il fenomeno


ANCHE di poterci difendere !




Scriviamo tutti assieme ai Ministri:

CLICCA QUI PER MANDARE UNA MAIL

Se non utlizzi outlook questi gli indirizzi a cui mandare una mail: info@scelgorosy.it, bindi_r@camera.it, amato_gln@camera.it, redazioneweb@funzionepubblica.it, info@troviamoibambini.it

Diffondete a tappeto !


Chiediamo a TUTTA LA STAMPA ITALIANA di lottare con noi, nel diffondere questa richiesta !




Tutti assieme per i nostri bambini.


Grazie.




IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI
www.troviamoibambini.it

domenica 6 gennaio 2008

Tonezza 2007





Tonezza 2007





Anche quest'anno sono andato a passare l'ultimo dell'anno a Tonezza con i genitori e i ragazzi diversamente abili della "Nostra Famiglia" di Bertesina.




Sono tre anni che partecipo a Tonezza e ogni anno ritorno a casa con una ricchezza interiore grandissima.




Ho visto ogni anno genitori sorridere affrontando la giornata con i propri figli, ho visto genitori ballare assieme ai propri figli con problemi di deambulazione prendendoli in braccio o correndo con la carrozzina nella sala, non ho mai sentito un genitore lamentarsi del proprio figlio anzi ho visto genitori accompagnare i propri figli in uscita sempre con il sorriso.




Ho visto animatori donarsi anima e corpo per far divertire i ragazzi, ho visto animatori impegnati a coinvolgere il più possibile i ragazzi nelle varie attività qualunque essa sia: colorare,giocare, cantare, ballare.








Da queste cose ho imparato, come ha detto una mamma di due ragazzi diversamente abile, non ci sono ragazzi down, dislessici, autistici, cerbropatici, tetraplegici ecc. ma solo delle persone e soprattutto dei cittadini con gli stessi doveri e soprattutto gli stessi diritti che abbiamo noi.


Grazie Ragazzi.

Auguri di un anno ricco di serenità