Il nome del Blog nasce da una canzone dei Nomadi che è il mio gruppo preferito

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Ciao a Tutti
sono Claudio e vi do il benvenuto sul mio Blog

venerdì 30 novembre 2007

Il sentiero che porta a Dio

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Il sentiero che porta a Dio
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(anonimo)

Non lasciare
che passi un solo giorno
senza che si sia levato
un raggio di felicità
su un cuore triste.

Chi, nel cammino della vita,
ha acceso anche soltanto una fiaccola
nell'ora buia di qualcuno,
non è vissuto invano.

In ogni avvenimento
passa un sentiero che porta a Dio.

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venerdì 23 novembre 2007

La partenza di Francesco di Assisi

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La partenza di Francesco di Assisi
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(Christian Bobin, Francesco e l'Infinitamente piccolo)

Tanta poca immaginazione fa veramente disperare dell'uomo.
Credono di maturare perché hanno dei figli.
Credono di amare perché non osano più tradire la moglie.
Non avranno fatto altro che invecchiare.
Non avranno fatto altro che essere vecchi.
Guardami, me ne vado per i cammini dell'infanzia.
Ti devo un po' di soldi, quelli che ti ho preso per lanciarli a Dio.
Tu che conosci il prezzo delle cose, tu che delle cose non conosci che il prezzo, guarda, mi tolgo i vestiti.
...posso dunque andarmene nudo come una pietra, nudo come un filo d'erba, nudo come la prima stella nel cielo buio.
Abramo si è levato. Gli era stato domandato infinitamente. Gli era stato richiesto di abbandonare la famiglia, il paese, gli amici.
Si domanda sempre infinitamente a chi desidera con un desiderio infinito.
E Abramo si è levato, è partito.
E Mosè, e Davide, e tutti si sono levati, e nel gesto del levarsi han perduto i loro abiti di lingua, i loro abiti d'amicizia, i loro abiti di saggezza, e tutti hanno ricevuto l'infinito nel cuore messo a nudo.
A sua madre che insisteva perché rientrasse a casa, vergognosa di vederlo girovagare con una dozzina di fannulloni, Cristo ha risposto: dov'è la mia vera famiglia, chi sono i miei cari?
E sua madre non ha capito. Allora come potresti capire tu?
Ritorno alla mia vera famiglia.
Ritorno fra quanti son partiti senza più sapere chi fossero, dove andassero.
Oh padre io commerciante, oh padre mio che vorresti impedirmi di crescere, sai quanta violenza occorre per gioire di vera dolcezza?
Non sposo una chimera.
Non è la purezza che voglio. La purezza lascia l'impuro al di fuori di lei, e io non voglio più un di fuori, non voglio più saperne di una chiesa coi suoi angeli nel coro e i suoi diavoli sulla strada, il viso schiacciato contro le vetrate come dei poveri a Natale alle finestre del fornaio.
Voglio solo la vita nuda e fraterna.
Oh padre io ragionevole, padre mio ragionatore, ti hanno insegnato che c'era un posto per ogni cosa, hai dunque creduto che ci fosse anche un rango per ciascuno, e io vengo a dirti che non è così: non saremo in un certo ordine che in paradiso.
Nell'attesa di quel giorno che verrà, che necessariamente verrà, che indubbiamente verrà, nell'attesa di quel giorno in cui saremo pigiati in grembo a Dio come soldi in fondo a una tasca, voglio entrare in tutti i giardini chiusi, scavalcare tutti i muri di pietra, andare ovunque, in disordine.
Ieri sognavo principesse e cavalieri.
Oggi ho trovato qualcosa che è più grande del mio sogno.
L'amore ha risvegliato la mia vita assopita.
Ho trovato la vita e parto incontro a lei, mi batterò per lei e servirò il suo nome.
Parto. Che puoi fare per impedirmelo?
Ti lascio fino all'ultimo dei miei vestiti. Si trattengono le persone con tutto ciò che si dona loro.
Ti ho reso quanto mi hai dato, tranne la vita.
Ma la vita mi viene da qualcosa di superiore a te.
La vita mi viene dalla vita stessa, ed è verso di lei che vado, verso la mia amica dagli occhi di neve, mia piccola fonte, mia sola sposa.
La vita, nient'altro che la vita.
La vita, tutta la vita.

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venerdì 16 novembre 2007

Insegnaci a non amare solo noi stessi

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Insegnaci a non amare solo noi stessi
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(Raoul Follereau)

Insegnaci, Signore, a non amare solo noi stessi,
a non amare soltanto i nostri cari,
a non amare soltanto quelli che ci amano.
Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare anzitutto quelli che nessuno ama.
Concedici la grazia di capire che in ogni istante,
mentre noi viviamo una vita
troppo felice e protetta da te,
ci sono milioni di esseri umani,
che pure sono tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.
Signore abbi pietà di tutti i poveri del mondo;
e non permettere più, o Signore,
che viviamo felici da soli.
Facci sentire l'angoscia della miseria universale
e liberaci dal nostro egoismo.

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lunedì 12 novembre 2007

Un giorno da non buttare

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Un giorno da non buttare
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(Tonino Lasconi, Amico Dio)

Padre, oggi come sempre
fammi trovare il tempo
per quello che più conta:
aiutarci a essere felici.

Non lasciare che si spenga in me
il desiderio
di incontrare gli altri
e di stare con loro
per rendere più abitabile,
più accogliente, più umano,
il luogo che ci hai donato
per vivere.

Aiutami a non dimenticare
che dobbiamo vivere tutti
come amici.

Fammi ricordare sempre
che non mi verrà chiesto
il conto di tante cose
ma che sarò giudicato
sull'amore.

Padre,
donami la forza
di non restare
in disparte e isolato
ma di essere interessato,
sincero,
vivace e amico di tutti.

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Blog VivoForte

sabato 10 novembre 2007

Preghiera di offerta

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Preghiera di offerta
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(Mons. L. Giussani)

Signore,riconosco
che tutto
da Te viene,
tutto è grazia,
gratuitamente dato,
misterioso,
che non posso decifrare,
ma che io accetto,
secondo le circostanze
in cui si concreta
tutti i giorni,
e te lo offro,
e tutte le mattine
te lo offro,
e cento volte
durante il giorno,
se Tu hai la bontà
di farmelo ricordare,
io te lo offro.
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lunedì 5 novembre 2007

LUTTO NEL MONDO DELLO SPORT



LUTTO NEL MONDO DELLO SPORT



È morto il Barone Nils Liedholm



Il tecnico di Roma e Milan aveva 85 anni. Da allenatore vinse due scudetti



ROMA - Lutto nel mondo del calcio. È morto Niels Liedholm. L'ex calciatore e allenatore svedese aveva 85 anni. Il «Barone» è scomparso a Cuccaro, nel Monferrato. Liedholm è morto nelle prime ore del pomeriggio nella tenuta in cui viveva ormai da diversi anni con la famiglia. Malato da tempo, la scorsa settimana la guardia medica di Cuccaro era stata costretta ad intervenire per una crisi respiratoria. Le condizioni di salute del campione svedese, purtroppo, sono però peggiorate irrimediabilmente. I funerali si svolgeranno giovedì alle ore 11 presso la parrocchia Santa Maria Assunta di Cuccaro.

I SUCCESSI - Una carriera, quella di Liedholm, caratterizzata dai successi in campo (celebre il trio rossonero Gre-No-Li formato con Gunnar Gren e Gunnar Nordahl) e in panchina. Due gli scudetti vinti da allenatore: con il Milan nel '79 e con la Roma nell'83



La biografia



Liedholm, la lunga carriera del Barone



Calciatore e allenatore: da San Siro con il Milan fino a Verona, Monza, Varese, Fiorentina e Roma



MILANO - Nils Liedholm (nato a Valdemarsvik, 8 ottobre 1922 e morto il 5 novembre 2007, come già riporta il sito wilkipedia da cui è tratta gran parte di questa biografia) è stato un ex calciatore e allenatore di calcio svedese. In Italia era stato soprannominato «Il barone».

Dal 1942 al 1949 disputò sette stagioni nel campionato di calcio svedese, poi si trasferì in Italia nelle fila del Milan dove rimase fino al ritiro agonistico nel 1961, totalizzando 359 presenze e 81 gol. In maglia rossonera fu affiancato dai connazionali Gunnar Gren e Gunnar Nordahl, con cui formò il trio Gre-No-Li. Vinse quattro scudetti e due Coppe Latine. Con la nazionale svedese vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1948, e giunse secondo ai mondiali del 1958 in casa alle spalle del Brasile.

Dopo aver smesso di giocare a 39 anni, il Barone, nel 1963 divenne allenatore. Le squadre da lui allenate furono il Milan, il Verona, il Monza, il Varese, la Fiorentina e la Roma. Da allenatore vinse due volte il campionato italiano di calcio, con il Milan nel 1979 e con la Roma nel 1983. Dopo l'ultima stagione da allenatore nel 1996-1997, passò al giornalismo come commentatore sportivo. Negli ultimi anni Liedholm era proprietario di un'azienda vinicola a Cuccaro Monferrato. Quando decise di venire a giocare in Italia, una leggenda vuole che dicesse al padre «Tranquillo papà, un anno, massimo due e poi torno» . Una curiosità: Nils Liedholm è raffigurato sulla prima copertina dell'album "Calciatori Panini".

venerdì 2 novembre 2007

è morto Don Oreste Benzi



Il sacerdote si è spento a 82 anni. Due giorni fa aveva avuto un malore
Guidava la comunità "Papa Giovanni XXIII". Lunedì i funerali

Rimini, è morto Don Oreste Benzi
Il Papa: "Apostolo della carità"




RIMINI - Don Oreste Benzi, presidente e fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII, è morto la scorsa notte, alle 2, nella sua abitazione a Rimini per un attacco cardiaco. Aveva 82 anni.

La camera ardente verrà allestita oggi a partire da mezzogiorno nella parrocchia La Resurrezione, in via della Gazzella. Il funerale si svolgerà lunedì alle 10.30 nel Duomo di Rimini. "E' stato un infaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi e degli indifesi facendosi carico di tanti gravi problemi sociali che affliggono mondo contemporaneo" afferma Benedetto XVI.

Don Benzi si è sentito male verso l'1.30 nel suo alloggio, nella parrocchia della Resurrezione. L'altro sacerdote che abitava con lui, don Elio Piccari, ha subito chiamato il 118. Inutili, però, tutti i tentativi di rianimazione. Secondo il referto, il cuore del sacerdote si è fermato alle 2.22. "Don Oreste - racconta Stefano Paradisi, tra i responsabili della segreteria generale della comunità - aveva già accusato un malore due giorni fa. Proprio questa mattina si sarebbe dovuto sottoporre a controlli nel reparto di cardiologia dell'ospedale cittadino". Giampiero Cofano, della segreteria dell'Associazione racconta gli ultimi istanti di vita del sacerdote: "E' stato sorridente fino alle fine, ci ha lasciato col sorriso. Era consapevole, ha detto 'muoio, muoio'".

Don Oreste Benzi nasce il 7 settembre 1925 a S.Clemente, un paesino nell'entroterra collinare romagnolo a 20 km da Rimini, da una famiglia di operai, settimo di nove figli. A 12 anni entra in seminario a Rimini e viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1949. Punta sui giovani e si dedica alla costruzione di una casa alpina ad Alba di Canazei (Trento) per soggiorni di adolescenti, realizzata dal 1958 al 1961.

Nel '68, dà vita all'associazione Papa Giovanni XXIII e guida l'apertura della prima Casa Famiglia a Coriano il 3 luglio 1972. Oggi l'associazione conta tra l'altro 200 case-famiglia e oltre 30 comunità terapeutiche per il recupero dei tossicodipendenti.

"E' stato un sacerdote che ha centrato l'obiettivo di salvare e dare assistenza a tante persone in difficoltà a tanti sfruttati e diseredati. Una vita spesa con gioia al servizio del prossimo" dice il presidente del Consiglio Romano Prodi.

(2 novembre 2007)

giovedì 1 novembre 2007

Che fortuna !!!

Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color"

Noi che facevamo "Palla Avvelenata".

Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera".

Noi che non mancava neanche "dire fare baciare lettera testamento".

Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale Dei
Giardini".

Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della
bicicletta.

Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più
figo.

Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le
marce".

Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in
una bacinella.

Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.

Noi che il Ciao si accendeva pedalando.

Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.

Noi che facevamo a gara a chi masticava più bigbabol contemporaneamente.

Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato
nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le
dita in bocca.

Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza.

Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per
tutta casa.

Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la
bella della bella..

Noi che giocavamo a "Indovina Chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a
memoria.

Noi che giocavamo a Forza 4.

Noi che giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre
Domodossola).

Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.

Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".

Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, ci toccava Riavvolgere
il nastro con la BIC.

Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che avevamo i cartoni animati belli.!!

Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga(Goldrake,
ovvio..)

Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.

Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma
formaggino.

Noi che alla messa ridevamo di continuo.

Noi che si andava a messa se no erano legnate.

Noi che si bigiava a messa. Noi che ci emozionavamo per un bacio su una
guancia.

Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul
terrazzo.

Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da
passare al compagno.

Noi che si andava in cabina a telefonare.

Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola
con l'albero.

Noi che le palline di Natale erano di vetro e si rompevano.

Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri
compagni di classe.

Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.

Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire
tardissimo !!!

Noi che giocavamo a calcio con le pigne.

Noi che le pigne ce le tiravamo pure.

Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.

Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.

Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.

Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.

Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.

Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il
terrore.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che internet non esisteva.

Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla
mattina.

Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la
carta del pane che si impregnava d'olio.

Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days.


Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica Halloween!!!

Che fortuna amici!