Il nome del Blog nasce da una canzone dei Nomadi che è il mio gruppo preferito

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Ciao a Tutti
sono Claudio e vi do il benvenuto sul mio Blog

mercoledì 30 maggio 2007

La direzione sbagliata

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La direzione sbagliata
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(Bruno Ferrero)

Eravamo in due nello stesso scompartimento del treno.
La giornata era fredda e piovosa. Dai finestrini si vedeva scorrere un paesaggio grigio e nelle stazioni i pochi passeggeri erano intabarrati in cappotti e sciarpe. Ma lo scompartimento era confortevolmente riscaldato e il ritmico sferragliare del treno conciliava una quieta beatitudine. Il passeggero che divideva lo scompartimento con me, invece, era stranamente inquieto. Ad ogni fermata del treno scattava in piedi, correva al finestrino e leggeva ad alta voce il nome della stazione. Poi si sprofondava emettendo un sospiro da strappare il cuore. Dopo sette od otto stazioni, preoccupato gli chiesi: "C'è qualcosa che non va? Non si sente bene?". Con un nuovo desolato sospiro, rispose: " Non proprio. E' che sto andando nella direzione sbagliata. Avrei dovuto cambiare treno già da molte stazioni. Ma si sta così bene e al calduccio, qui...".

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martedì 29 maggio 2007

Il cammino si fa di notte

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Il cammino si fa di notte
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(Ferdinand Ebner, Parola e amore)

Nell'avventura imprevedibile della grazia
tu, Signore, rifiuti categoricamente
di fornirci una carta topografica.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da compiere si illumina a suo turno
come uno scatto di segnali.
Sovente la sola garanzia che abbiamo
è la fatica quotidiana
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non commettere.
Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che ci lega al suo libero e imperscrutabile gioco.

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Vivere di te (Preghiera del Catechista)

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Vivere di te (Preghiera del Catechista)
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(Tonino Bello)

Chiamato ad annunciare la tua Parola,
aiutami, Signore, a vivere di Te,
e a essere strumento della tua pace.

Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi
che la comunità mi ha affidato
trovino in me un testimone credibile del Vangelo.

Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua,
non suonino false sulle mie labbra.

Esercita su di me un fascino così potente,
che, prima ancora dei miei ragazzi,
io abbia a pensare come Te,
ad amare la gente come Te
a giudicare la storia come Te.

Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che,
isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la mia corsa da solo.

Ho paura, Signore, della mia povertà.
Regalami, perciò, il conforto
di veder crescere i miei ragazzi
nella conoscenza e nel servizio di Te,
Uomo libero e irresistibile amante della vita.

Infondi in me una grande passione per la Verità,
e impediscimi di parlare in tuo nome
se prima non ti ho consultato con lo studio
e non ho tribolato nella ricerca.

Salvami dalla presunzione di sapere tutto,
dall'arroganza di chi non ammette dubbi;
dalla durezza di chi non tollera ritardi;
dal rigore di chi non perdona debolezze;
dall'ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.

Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività»,
e il mio sguardo missionario
arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.

Affidami a tua Madre.
Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi
come Lei custodì Giovanni.
E quando, come Lei, anch'io sarò provato dal martirio,
fa' che ogni tanto possa trovare riposo
reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.

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lunedì 28 maggio 2007

Pregare con le parole

 
 
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Pregare con le parole
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(Fonte non specificata)

La preghiera è una sinfonia,
non si può fare una sinfonia con un solo strumento.
Non si può pregare chiedendo solo aiuto.
Pregare è...
Lodare Dio con l'entusiasmo dei pastori
che hanno visto Gesù nella mangiatoia.
Ringraziare Dio con la gioia del lebbroso
risanato da Gesù.
Raccontare a tutti le meraviglie
che Dio compie per noi, suo popolo.
Riconoscersi peccatore con la commozione del figlio
che abbraccia il padre che lo perdona.
Riconoscere con la fermezza di Pietro
che Gesù è il nostro salvatore.
Interrogare Gesù su che fare nella vita
come lo interroga il giovane ricco.
Dire di sì all'invito di Dio
Con Maria che si dichiara serva del Signore.
Invocare Dio e chiedergli aiuto
con la fede del lebbroso che supplica Gesù.

venerdì 25 maggio 2007

A cosa serve vivere

A cosa serve vivere

(padre Stefano dell'abbazia di Sant'Antimo)

Basta! Sono stanco morto, stanco di pensare troppo.
Come un uccello folle la mia testa gira e rigira a vuoto,
e si imbatte nelle griglie dei mille perché della mia vita.
Ci sono troppe domande, e sempre nessuna risposta!
Perché questa vita stereotipata con i minuti che spingono le ore, le ore che spingono i giorni,
i giorni che spingono i mesi, e poi, tutto ricomincia automaticamente?
Qual è il senso della mia vita?
Sarà per lo studio? E poi? Per la laurea? E poi? Per il lavoro? Per il denaro? Per le vacanze? Per la pensione? E poi? E poi? Per il nulla quando si pensava di avere raggiunto il tutto!
Signore, siamo giovani bulimici di avere e anoressici di essere! Appena sono nato, piccolo pargolo,
mi hanno colmato con il prezzo dei loro giocattoli;
mi hanno nutrito sempre preoccupati se ero sazio abbastanza;
mi hanno vestito con magliette e scarpe alla moda;
mi hanno dato tutto perché non mi mancasse niente...
...e adesso sono vuoto, privo di senso,
con una vita piena di avere e povera di essere!
Tu mi hai detto Signore, «una cosa ti manca: vai,
vendi quello che hai e dallo ai poveri
e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi!».
Donami, Signore, la forza per diventare come Francesco:
povero nel suo saio ed estraneo a qualsiasi moda;
pellegrini tranquillo lungo la strada verso l'eternità;
lontano dalla gabbia dorata di una vita comoda;
irradiazione di gioia cibandosi di nulla;
felice, pur essendo privo di tutto;
pazzo, dopo l'incontro con Te senza il quale non si può Essere;
pazzo come lui, per essere me stesso e felice


mercoledì 23 maggio 2007

Omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino



Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.



Giovanni Falcone.



23 maggio 1992: Giovanni Falcone, direttore degli affari penali del ministero di Grazia e Giustizia e candidato alla carica di Superprocuratore Antimafia, è appena atterrato all'aeroporto di Punta Raisi con la moglie Francesca Morvillo, magistrato anche lei.
Alle ore 17:58, sull'autostrada Trapani-Palermo, nei pressi di Capaci, una tremenda deflagrazione li uccide, insieme agli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo.




Il processo per la strage di Capaci.



7 aprile 2000: La Corte d'Assise di Caltanissetta ha concluso il processo d'Appello per la strage di Capaci. Condannati all'ergastolo, per responsabilità ed organizzazione dell'attentato, i boss della Cupola; grazie alle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia, condanne al di sotto dei venti anni per i pentiti Salvatore Cancemi e Giovanni Brusca, l'uomo che azionò il telecomando.



In appello sono stati unificati i due tronconi in cui era diviso in primo grado il processo. Il 26 settembre 1997 e il 28 novembre 1997 i giudici della Corte d'Assise di Caltanissetta avevano inflitto ventiquattro ergastoli ai boss e ventisei anni a Brusca.



Il 31 maggio 2002 brusca inversione di tendenza: la V sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio a Catania, le condanne inflitte a 13 dei mafiosi accusati di essere i mandanti della strage di Capaci, sconfessando così il "teorema Buscetta", secondo il quale l'appartenenza alla cupola di Cosa nostra comporta automaticamente l'adesione di tutti i boss alle decisioni della cupola stessa.





Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno.

Paolo Borsellino

19 luglio 1992: alle ore 16,58 la violentissima esplosione di un'autobomba, parcheggiata in via D'Amelio, a Palermo, uccide Paolo Borsellino, Procuratore aggiunto presso la Procura distrettuale della Repubblica di Palermo e gli agenti di scorta Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Eddie Walter Cosina.






Il processo per la strage di via D'Amelio.



Il processo si divide in tre filoni.



Il primo si è concluso il 18 dicembre 2000. La I sezione penale della Cassazione ha reso definitiva la condanna all'ergastolo per Salvatore Profeta, esecutore materiale della strage. Definitiva anche la condanna a nove anni inflitta per favoreggiamento a Giuseppe Orofino. Confermata l'assoluzione di Pietro Scotto, presunto intercettatore dell'utenza telefonica della madre di Borsellino. La Cassazione ha inoltre confermato la condanna a diciotto anni per il collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino, che non aveva presentato ricorso.



È stato così confermato il verdetto emesso in secondo grado il 23 gennaio '99 dalla Corte di Assise di Appello di Caltanissetta. Scotto era stato infatti totalmente assolto dalle accuse, mentre la condanna di Orofino era stata derubricata in favoreggiamento. Contro l'assoluzione di Scotto e la diminuzione di pena di Orofino avevano fatto ricorso la Procura nissena e la parte civile.



In primo grado, il 27 gennaio 1996, erano stati inflitti tre ergastoli per strage a Salvatore Profeta, Giuseppe Orofino e Pietro Scotto; diciotto anni a Vincenzo Scarantino, che ha ritrattato in appello le sue dichiarazioni, sostenendo di essere stato guidato da magistrati e investigatori.



Per i processi bis e ter, che vedono imputati la Cupola di Cosa Nostra e dovrebbero portare all'individuazione dei mandanti "a volto coperto", si è concluso il primo grado: il 9 dicembre 1999 la sentenza del processo ter ha comminato diciassette ergastoli e pene variabili dai sedici ai ventisei anni. Tra gli imputati, i boss Nitto Santapaola e Bernardo Brusca, il latitante Bernardo Provenzano, considerato il nuovo padrino di Cosa Nostra, il cassiere della mafia Pippo Calò, Domenico e Stefano Ganci. Pesanti condanne anche per i pentiti: ventisei anni a Salvatore Cancemi e ventitrè a Giovanbattista Ferrante. Il 13 febbraio 1999 la prima sentenza del processo bis ha visto l'incriminazione, tra gli altri, di Salvatore Riina.



Sono attualmente in corso i processi d'appello.



sabato 19 maggio 2007

contro tutte le ingiustizie

Contro i fucili,
carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe
contro il cielo che ormai è pieno,
di tanti ordigni nucleari
contro tutti i capi al potere che non sono ignari.
Contro i massacri di Sabra e Chatila
contro i folli martiri dell'Ira
contro inique sanzioni,
crociate americane
per tutta la gente che soffre,
e che muore di fame.
Contro chi tiene la gente col fuoco
contro chi comanda e ha in mano il gioco
contro chi parla di fratellanza, amore, libertà
e poi finanzia guerre e atrocità.
Contro il razzismo sudafricano
contro la destra del governo israeliano
contro chi ha commesso stragi,
pagato ancora non ha
per tutta la gente ormai stanca che vuole verità.
Contro tutte le intolleranze
contro chi soffoca le speranze
contro antichi fondamentalismi
e nuovi imperialismi
contro la poca memoria della storia.
Contro chi fa credere la guerra un dovere
contro chi vuole dominio e potere
contro le medaglia all'onore,
alla santità per tutta la gente che grida libertà.

Stai con me

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Stai con me
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Stai con me, e io inizierò a risplendere
come tu risplendi,
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,
attraverso di me, sugli altri.
Fa' che io ti lodi così
nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Dà luce a loro e dà luce a me;
illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa' che io ti annunci non con le parole
ma con l'esempio,
con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell'amore
che il mio cuore nutre per te.

giovedì 17 maggio 2007

Padre Dammi Gesù

Padre, dammi Gesù
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(don Serafino Falvo)

Padre,
dammi il dono più bello, più grande,
più prezioso che possiedi: Gesù!

Quando sono ammalato, dammi Gesù
perché egli è la Salute.

Quando mi sento triste, dammi Gesù
perché Egli è la Gioia.

Quando mi sento debole, dammi Gesù
perché Egli è la Forza.

Quando mi sento solo, dammi Gesù
perché Egli è l'Amico.

Quando mi sento legato, dammi Gesù
perché Egli è la Libertà.

Quando mi sento scoraggiato, dammi Gesù
perché Egli è la Vittoria.

Quando mi sento nelle tenebre, dammi Gesù
perché Egli è la Luce.

Quando mi sento peccatore, dammi Gesù
perché Egli è il Salvatore.

Quando ho bisogno d'amore, dammi Gesù
perché Egli è l'Amore.

Quando ho bisogno di pane, dammi Gesù
perché Egli è il Pane di Vita.

Quando ho bisogno di denaro, dammi Gesù
perché Egli è la Ricchezza Infinita.

Padre,
a qualsiasi mia richiesta
per qualsiasi mio bisogno,
rispondi con una sola parola,
la tua Parola eterna: Gesù.

mercoledì 16 maggio 2007

Ricomincia

Ricomincia
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(Fonte non specificata)

Ricomincia
se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi che hai sbagliato strada,
..non lasciarti portare dai giorni e dai tempi.

Ricomincia
se la vita ti sembra troppo assurda,
se sei deluso da troppe cose
e da troppe persone,
..non cercare di capirne il perché.

Ricomincia
se hai provato ad amare e ad essere utile,
se hai conosciuto la povertà e i tuoi limiti,
..non lasciare là un impegno a metà assolto.

Ricomicia
se gli altri ti guardano con rimprovero,
se sono delusi di te, irritati,
..non ribellarti, non domandar loro nulla.

Ricomincia
perché l'albero germoglia di nuovo
dimenticando l'inverno,
il ramo fiorisce
senza domandare perché
e l'uccello fa il suo nido
senza pensare all'autunno,
perché la vita è speranza e sempre.

Ricomincia!


 

lunedì 14 maggio 2007

Auguri Dante

 
 
Dante Pregreffi Bassista dei Nomadi morto in un incidente stradale
 
SALUTAMI LE STELLE..
14-05-1992 14-05-2007

PRINCIPE DESIDERIO

PRINCIPE DESIDERIO

Mi è stato promesso in giorni di sole malato
il sapore amaro della morte, ma io
non lo conosco ancora. Conosco però
l'impotente bestemmia rabbiosa, lacrimosa
che sale da dentro per ognuno che parte
così, all'improvviso senza lasciare indirizzo.
Dietro le spalle solo stanze grandi
vuote, lunghe, troppo alte, troppo buie.
Io non lo conosco ancora
questo viaggio che immagino faticoso
e senza speranza,
e vedo ogni giorno che passa
ogni ora,
piena di luce e colori:
non può morire la luce
e finche il sole si alza sul mondo
il mondo fiorisce di bellissimi pensieri
che sono fiori.
Tra le musiche della vita
milioni e milioni di musiche.
La morte è la musica più straziante
più forte, prepotente, cattiva;
brucia il foglio della partitura
in grigia cenere e in fiamma
tutto riduce.
Muore chi ama, chi ha amato
chi canta, chi ha cantato
chi suona, chi ha suonato.
Sapore amaro quello della morte
sparita è la luce appena venuta
piccola luce, giovane luce
che piano piano cresceva, senza fretta
e illuminava noi e i nostri gesti,
non luce accecante
che sfoca i contorni delle cose
ma buona semplice dolce,
che le cose accarezza.
Sparita è la tua luce
come passa via la nebbia dalle nostre parti,
ognuno grida ma la foschia non si dirada.
Grido muto di disperazione.
Sei arrivato al tuo porto
hai abbandonato il tuo remo
Principe Desiderio
ombra senza età

 

domenica 13 maggio 2007

Dedicato alle mamme

 
 
Dedicato alle mamme

(Anonimo spagnolo, liberamente tradotto
)
 

Quando sei venuto al mondo, lei ti ha accolto tra le braccia,
tu l'hai ringraziata gridando.
Quando avevi 1 anno, lei ti ha dato da mangiare e ti ha pulito,
tu l'hai ringraziata piangendo per notti intere.
Quando avevi 2 anni, lei ti insegnò a camminare,
tu la ringraziasti scappando quando ti chiamava.
Quando avevi 3 anni, lei ti preparava da mangiare con amore,
tu la ringraziavi facendo cadere i piatti sul pavimento.
Quando avevi 4 anni, lei ti comprò alcuni pennarelli colorati,
tu la ringraziasti scrivendo sui muri della sala da pranzo.
Quando avevi 5 anni, lei ti vestiva bene per le occasioni speciali,
tu la ringraziavi camminando nelle pozzanghere della via.
Quando avevi 6 anni, lei ti accompagnava a scuola,
tu la ringraziavi gridandole: non voglio andare!
Quando avevi 7 anni, lei ti regalò un pallone,
tu la ringraziasti calciandolo nella finestra del vicino.
Quando avevi 8 anni, lei ti comprò un gelato,
tu la ringraziasti rovesciandolo sulla sua gonna.
Quando avevi 9 anni, lei ti pagò le lezioni di piano,
tu la ringraziasti non frequentandole.
Quando avevi 10 anni, lei ti scarrozzava in macchina
da tutte le parti: a scuola, alla partita di calcio,
alle feste di compleanno e ad ogni altra festa,
tu la ringraziavi scendendo sempre dalla macchina senza mai voltarti indietro.
Quando avevi 11 anni, lei accompagnava te e i tuoi amici al cinema,
tu la ringraziavi dicendole di sedersi in un'altra fila.
Quando avevi 12 anni, ti consigliò di non guardare alla tv certi programmi,
tu la ringraziasti sperando che lei se ne stesse a lungo fuori casa.
Quando avevi 13 anni, lei ti regalò un giaccone in pelle,
tu la ringraziasti dicendole che non aveva gusto.
Quando avevi 14 anni, ella ti pagò un mese di vacanze estive in campeggio,
tu la ringraziasti dimenticandoti di mandarle una cartolina.
Quando avevi 15 anni, tornava dal lavoro e avrebbe voluto abbracciarti,
tu la ringraziasti chiudendo a chiave la tua stanza.
Quando avevi 16 anni, ti insegnò a guidare la sua macchina,
tu la ringraziasti usandola ogni volta che potevi.
Quando avevi 17 anni, lei aspettava una telefonata importante,
tu la ringraziasti occupando il telefono tutta notte.
Quando avevi 18 anni, lei pianse alla festa del tuo diploma,
tu la ringraziasti restando alla festa fino all'alba.
Quando avevi 19 anni, lei ti pagò le tasse dell'università,
ti accompagnò al campus trasportando i tuoi bagagli,
tu la ringraziasti salutandola fuori della tua stanza,
per non vergognarti davanti ai tuoi amici.
Quando avevi 20 anni, ti domandò se stavi uscendo con una ragazza,
tu la ringraziasti dicendole: non ti interessa!
Quando avevi 21 anni, lei ti propose alcune strade per il futuro,
tu la ringraziasti dicendole: non voglio essere come te!
Quando avevi 22 anni, ti abbracciò alla festa di laurea,
tu la ringraziasti chiedendole una vacanza premio per l'Europa.
Quando avevi 23 anni, lei ti diede dei mobili per il tuo primo appartamento,
tu la ringraziasti dicendo ai tuoi amici che erano brutti.
Quando avevi 24 anni, conobbe la tua futura sposa,
e le domandò dei progetti per il futuro,
tu la ringraziasti gridandole ferocemente: taci!
Quando avevi 27 anni, ti aiutò a pagar le spese del matrimonio,
e piangendo ti diceva che ti amava moltissimo,
tu la ringraziasti trasferendoti in un altro paese.
Quando avevi 30 anni, lei ti diede alcuni consigli per tuo figlio appena nato,
tu la ringraziasti dicendo che le cose non erano più come una volta.
Quando avevi 40 anni, ti chiamò per ricordarti il compleanno di papà,
tu la ringraziasti dicendo che eri molto occupato.
Quando avevi 50 anni, lei si ammalò e necessitò di cure,
tu la ringraziasti discutendo sugli obblighi dei genitori verso i figli.


Improvvisamente, un giorno, lei morì.
Tutto ciò che non avevi fatto per lei, ti cadde addosso come fulmine e tempesta.

Prenditi un momento per pensare. Rendi onore e omaggio, dimostra quanto ami colei che chiami mamma.
Non c'è sostituto alcuno per lei. E anche se non sempre la si può considerare la migliore amica, anche se il suo modo di pensare non s'accorda con il tuo, lei è sempre la mamma.
Domandati: hai avuto tempo per star con lei, per ascoltare le sue lamentele, per alleviare le sue stanchezze?
Sii prudente e generoso. Portale il debito rispetto.
Quando lei avrà lasciato questo mondo, ti resteranno solo bei ricordi di colei che hai chiamato mamma.

AUGURI A TUTTE LE MAMME

Dedicato a mia madre






ABBI CURA DI TE


Io strade bianche
corro in libertà
ma una persona è qui
sempre qui
la madre mia
e la voce con cui
lei disse a me
abbi cura di te
Giorno dopo giorno
volo di gioventù
sei tu compagna mia
proprio tu
la madre mia
ora che fuggo via
dici a me
abbi cura di te
il sole sa dove va
dove dormirò
io invece non lo so
lavorerò
crescerò
ti penserò
questo è certo
io lo so
Io che non conto
io che niente ho
in questo cuore mio
stringo a te
ti prego perciò
non avertene se
ti dico anch'io
abbi cura di te
e il sole sa
dove va
dove dormirò
io invece non lo so
lavorerò
crescerò
ti penserò
questo è certo io lo so
lavorerò
ti penserò
ti cercherò
lavorerò
io crescerò
ti penserò
ti cercherò
ti penserò
io crescerò
io lavorerò
lavorerò

Auguri Mamma


AUGURI A TUTTE LE MAMME

martedì 8 maggio 2007

poesia

Lascia entrare la luce dalla finestra il mattino.
lascia che si impadronisca del tuo cuscino.
lascia che alla sera una fata balli la musica dei tuoi sogni.
lascia che risposta ti dia ogni volta che reciti questa poesia.


per gentile concessione di T.A.