Il nome del Blog nasce da una canzone dei Nomadi che è il mio gruppo preferito

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Ciao a Tutti
sono Claudio e vi do il benvenuto sul mio Blog

martedì 30 ottobre 2007

Carina, pensateci…

Don Bosco era un santo
che voleva bene ai ragazzi
e voleva soprattutto aiutarli ad essere buoni
e crescere nella vita cristiana.
Per questo spiegava loro quanto fosse importante
il sacramento della confessione.
Proprio a questo scopo raccontò
una volta ai suoi ragazzi questo sogno singolare.
Sognai di trovarmi in chiesa,
in mezzo a una moltitudine di ragazzi
che si preparavano alla confessione.
Parecchi di loro attorniavano il mio confessionale.
A un tratto vidi, con enorme sorpresa,
che molti di quei ragazzi avevano tre cordicelle intorno al collo.
"Perché porti quelle cordicelle al collo?" domandai a uno.
"Toglile!". "Non posso" rispose.
"C'è qualcuno che le tiene, dietro di me".
Mi avvicinai ancora e vidi che dietro alle spalle del ragazzo
spuntavano due lunghe corna;
guardai meglio e mi accorsi che le cordicelle
erano strette negli unghioni
di una brutta bestia con un espressione orribile.
Mandai subito un chierichetto a prendere il secchiello dell'acqua santa.
Notai nel frattempo che numerosi altri ragazzi
avevano il mostriciattolo alle spalle.
Brandendo l'aspersorio come un'arma,
chiesi a uno degli animali:
"Chi sei?".
La bestia digrignò i denti, si contorse in modo spaventoso
e così scoprii che teneva in mano le
tre cordicelle come fossero i fili di una marionetta.
"Che cosa fai con quelle tre cordicelle?
Parla, altrimenti ti getto addosso l'acqua benedetta!".

Il mostro si rannicchiò spaventato.
"La prima trattiene i ragazzi dal confessare tutti i loro peccati"
rispose tremando.
"E la seconda?"
"La seconda fa scomparire ogni pentimento".
"La terza?".
"Non te lo voglio dire!" replicò bruscamente la bestiaccia.
"E allora ti faccio il bagno con l'acqua benedetta" dissi io.
"No, no! Parlerò...
La terza impedisce ai ragazzi
di fare un vero proposito di cambiamento
e di ascoltare le parole del confessore".

Oramai ne sapevo abbastanza.
Alzai l'aspersorio e innaffiai di acqua
santa lui e i suoi compagni.
In un attimo scomparvero,
lanciando urla così stridenti che mi svegliai..."



Certo era solo un sogno.
Però verifichiamo lo stesso
di non avere cordicelle al collo...

domenica 28 ottobre 2007

Finalmente una Bella Notizia

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Con le lacrime agli occhi siamo felicissimi di informare tutti che Ruben Bianchi è stato ritrovato in Mozambico…

Il nostro prossimo articolo doveva essere destinato a Ruben, con una lettera del papà e un video con la sua voce, ve lo riportiamo di seguito:

Riportiamo a casa Ruben Bianchi

Dall'agosto del 2004 mio figlio Ruben Bianchi, nato nell'anno 1999, è tenuto nascosto e nella illegalità. Di lui ignoro completamente tutto, compreso il suo stato di salute e le sue condizioni di vita. Tra di noi non è permesso alcun contatto, diretto o indiretto. L'unica cosa certa che conosco del mio amore è che é privato di alcuni suoi più importanti ed elementari diritti tra cui quello di avere un padre. Inoltre che deve vivere da vari anni insieme ad una donna purtroppo ricercata dalla polizia in tutto il mondo. Io sono disperato. Questo video è stato realizzato grazie al grande aiuto del Comitato "Troviamo i bambini", che ringrazio infinitamente: è destinato principalmente a lui, al mio bambino, direttamente o attraverso tutti coloro che potranno eventualmente a lui divulgarlo. Non avendo altri mezzi a mia disposizione, chiedo con tutto il mio cuore di genitore straziato dal dolore che chiunque abbia la possibilità di contattare la mia creatura, gli faccia in questo modo sapere che non l'ho dimenticato neppure per un istante, che lo amo, che lo cerco disperatamente e che mi manca moltissimo. Spero anche che le Autorità preposte a far rispettare la legge ma soprattutto coloro che - in particolare in Svizzera - stanno rendendo possibile questa assurda situazione di latitanza che coinvolge un innocente ed indifeso minore, siano in questo modo sensibilizzate a ricordare alla madre di mio figlio che Ruben ha anche un padre.

Stefano Bianchi
Papà di Ruben

giovedì 25 ottobre 2007

Vicenza Viva


APPELLO URGENTE

VERSO LA TRE GIORNI DI MOBILITAZIONE EUROPEA DI DICEMBRE

SABATO 27 OTTOBRE
FIACCOLATA NO DAL MOLIN
Ritrovo ore 17.30 al Presidio

Il governo Prodi ed il proprio emissario Costa hanno dato il via ai lavori per la bonifica dell’area dell’aeroporto Dal Molin nel più stretto segreto, facendo entrare i mezzi e gli strumenti utili a queste operazioni all’alba del 17 ottobre.

La bonifica dagli ordigni bellici, sganciati da bombardieri inglesi e statunitensi nell’ultimo conflitto mondiale, rappresenta la seconda operazione funzionale alla realizzazione della nuova base Usa dopo il tentativo della scorsa primavera – bloccato dal movimento – di posare cavidotti in fibra ottica. Il commissario Costa, nel tentare di giustificarla, l’ha definita un “regalo ai vicentini”, non considerando che un dono è tale soltanto se poi sarà pienamente usufruibile dai destinatari.

Negli ultimi giorni, poi, la Giunta comunale ha rinnovato il proprio attacco politico al Presidio Permanente, simbolo della lotta di tanti vicentini contro la militarizzazione del territorio. Un luogo di partecipazione e confronto viene messo all’indice in quanto metafora di un movimento che ha fatto della trasversalità e della determinazione la propria forza.

Ci rivolgiamo alle donne e agli uomini di Vicenza, a quanti hanno a cuore il futuro di questa terra, a coloro che non vogliono nuove installazioni di guerra.
Sabato 27 ottobre saremo di nuovo in strada, con le nostre fiaccole e le nostre bandiere, per ribadire la nostra determinazione, ma anche per dare un segnale chiaro a quanti vorrebbero imporci la realizzazione del progetto a stelle e strisce e vorrebbero criminalizzare il movimento vicentino.

Una fiaccolata per:
- difendere il Presidio Permanente da chi vorrebbe abbatterlo credendo, così, di imporre il silenzio al movimento vicentino;
- dare un ultimatum di 7 giorni al commissario Costa, al quale chiediamo di dichiarare ufficialmente che, essendo “un regalo ai vicentini”, la bonifica è funzionale alla riconversione ad usi esclusivamente civili del Dal Molin, rinunciando alla realizzazione della nuova base Usa. Se questo non avverrà, costruiremo azioni creative di blocco, rallentamento e boicottaggio delle bonifiche belliche;
- chiedere con forza che la moratoria sulle nuove strutture militari, promessa mesi fa dal comitato di parlamentari contrari al Dal Molin, sia resa effettiva dal Parlamento italiano entro due settimane.

La fiaccolata di sabato 27 sarà il primo di una serie di appuntamenti ed iniziative verso la tre giorni di mobilitazione europea del prossimo dicembre, quando a Vicenza cittadini di tutta Europa si incontreranno e manifesteranno contro la guerra e le installazioni militari, per la difesa dei beni comuni e la realizzazione di nuove pratiche di democrazia.

Vicenza non si ferma: giù le mani dal Presidio, giù le mani dalla nostra città.


Presidio Permanente, Vicenza, 23 ottobre 2007

venerdì 19 ottobre 2007

Nomadi, disco d'oro per 'Orchestra'

 
Nomadi, disco d'oro per 'Orchestra'
Doppio album dal vivo e' uscito da meno di una settimana
(ANSA) - ROMA, 18 OTT - E' gia' disco d'oro, dopo neanche una settimana dall'uscita nei negozi, il nuovo album dei Nomadi, 'Orchestra', doppio album live. L'album raccoglie 32 canzoni tra i piu' grandi successi della band che nel 2008 festeggera' i 45 anni di carriera. Oltre a 'Dio e' morto' di Guccini, contiene anche due inediti registrati in studio senza orchestra: 'Ci vuole un senso', scritto da Beppe Carletti con la figlia Elena e Danilo Sacco e 'La mia terra', cantata da Danilo Sacco e Massimo Vecchi.

mercoledì 17 ottobre 2007

A te che vieni da fuori

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A te che vieni da fuori
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(Un Vescovo africano)

Aiutaci ad apprezzare le nostre ricchezze
e non voler crederci poveri
solo perché non abbiamo quello che tu hai.
Aiutaci a scoprire le nostre catene e,
vedendo le tue,
non crederci schiavi.
Sii paziente con il nostro popolo,
e non crederci arretrati
perché non sappiamo scrivere la tua lingua.
Sii paziente con il nostro modo di camminare
e non crederci pigri
perché abbiamo un ritmo diverso dal tuo.
Accetta con pazienza i nostri simboli
e non crederci ignoranti
perché non sappiamo leggere le tue parole.
Resta con noi e canta la bellezza della vita
che con noi condividi.
Resta con noi ed accetta
che ti possiamo donare qualche cosa.
Accompagnaci nel cammino:
né davanti né dietro
cerca con noi di vivere e attendere Dio.

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martedì 16 ottobre 2007

Il "Decalogo" della Domenica

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Il "Decalogo" della Domenica
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(+ Francesco Lambiasi, Assistente generale dell'Azione cattolica italiana)

lo sono il giomo del Signore, Dio tuo. lo sono il Signore dei tuoi giorni.

1. Non avrai altri giorni uguali a me.
Non fare i giorni tutti uguali. La domenica sia per te, fratello o sorella cristiana, il giorno libero da tutto per diventare il giorno libero per Dio e per tutti.

2. Non trascorrere la domenica invano,
drogandoti di televisione, alienandoti nell'evasione, caricandoti di altra tensione.

3. Ricordati di santificare la festa,
non disertando mai l'assemblea eucaristica: la domenica è la pasqua della tua settimana, il sole l'eucaristia e il cuore è Cristo risorto.

4. Onora tu, padre, e tu, madre, il grande giomo
con i tuoi figli! Ma non imporlo mai, neanche ai minori, e non ricattarli. Contagia loro la tua gioia di andare a messa: questo vale molto più di cento prediche.

5. Non ammazzare la domenica
con il doppio lavoro, soprattutto se remunerativo: non violarla né svenderla, ma vivila "gratis et amore Dei" e dei fratelli.

6. Considera il giorno del Signore "il momento di intimità
fra Cristo e la chiesa sua sposa", come ha detto il papa; se sei sposato o sposata, coltiva la tua intimità con il tuo coniuge.

7. Non rubare la domenica a nessuno,
né alle colf, né alle badanti, né ai tuoi dipendenti. E non fartela rubare da niente e da nessuno, né dal denaro, né dal culturismo, né dai tuoi datori di lavoro.

8. Non dire falsa testimonianza
contro il giorno del Signore. Non vergognarti di dire ai tuoi amici non credenti che non puoi andare da loro in campagna o con loro allo stadio perché non puoi rinunciare alla messa.

9. Non desiderare la domenica degli "altri",
i ricchi, i gaudenti, i bontemponi. Desidera di condividere la domenica con gli ultimi, i poveri, i malati.

10. Non andare a messa solo perché è festa,
ma fa' festa perché vai a messa.

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venerdì 12 ottobre 2007

invito


Ombralonga 2007 - 19 20 21 Ottobre Treviso

copia-di-senza-nome-true-color-01.jpg Cresce l'attesa per uno degli eventi che ha contribuito a rendere nota anche fuori dalla proprie "mura" la città di Treviso.
L'edizione di Ombralonga 2007 si preannuncia carica di novità e di nuove proposte.La prima grande novità saranno le serate del venerdi e del sabato, battezzate "ombra jazz" e "fuori ombra",ombralonga_data.jpg preludio alla giornata domenicale. Durante le serate introduttive gruppi musicali ed attrazioni artistiche intratterranno i trevigiani e gli ospiti. Gli orari saranno dalle 18:00 alle 24:00 il venerdi e sabato e dalle 10:00 alle 20:00 per la sola giornata di domenica.
Punto fermo resta la promozione della trevigianità , delle sue tradizioni e delle sue produzioni tipiche e di qualità .
Il programma 2007 prevede anche quattro "isole del gusto", quattro grandi vetrine di enogastronomia che troveranno posto in altrettante quattro piazze che avranno per protagonisti i maggiori ristoratori aderenti al circuito "ombralonga" e che presenteranno e faranno degustare i piatti della tradizione trevigiana.
Speciale l'appuntamento che Time To Lose riserva ai propri amici, iscritti e navigatori: " Armonie in Loggia"
Questo il nome della iniziativa che Time To Lose, aderendo alla manifestazione "Ombralonga", riserva ai propri amici ed a quanti vorranno venirci a trovare c/o la nobile ed esclusiva "Loggia loggia.jpgdei Cavalieri", a pochi passi dalla centralissima Piazza dei Signori.
Stiamo organizzando per voi un venerdi sabato e domenica ricco di appuntamenti musicali ed enogastronomici allestiti al coperto della gloriosa location che fù già luogo di appuntamento e riunione della nobiltà trevisana. Il programma al quale fin da ora siete invitati prevede un' aperitivo musicale live venerdi 19, un concerto sempre dal vivo previsto per il sabato sera ed una grande domenica, il tutto in un "concept" di ambientazione e qualità che certamente non potrà che stupirvi e farvi sentire i nostri "ospiti d'onore"…
Allora ci vediamo ad "Armonie in loggia" C/o loggia dei Cavalieri, Ombralonga 2007, 19 20 21 ottobre.

 

martedì 9 ottobre 2007

Il comandante Ernesto 'Che' Guevara

Il comandante Ernesto 'Che' Guevara

Quarant'anni fa, un medico argentino, uomo straordinario, moriva in un paese normale per una causa nobile, forse la più nobile delle cause. Ernesto Rafael Guevara De la Serna, detto "Che", per via del suo ripetere continuo di quell'intercalare argentino, cavaliere errante e senza pace del diritto al riscatto dei più umili, dopo aver vinto nell'amata Cuba, aver tentato di vincere nell'Africa martoriata, depredata ed umiliata dal colonialismo, decise di andare incontro alla morte in una anonima altura boliviana. Nelle Ande boliviane aveva scelto di andare a tentare la sua ennesima rivoluzione, per seguire "l'odore della polvere", come disse a Fidel Castro al momento di lasciare Cuba. Era il marzo del 1965.

Nell'isola aveva gloria ed onori, ruoli e riconoscimenti, ma che riteneva fossero medaglie di un tempo ormai andato, bandiere di una vittoria ormai raggiunta. Lasciò tutto quello che aveva per dedicarsi a tutto quello per cui viveva e si unì alle guerriglie in Africa e in America latina. Fidel, che scelse di aiutarlo per rispettare il patto tra loro, che prevedeva la possibilità di proseguire altrove la sua impresa, una volta che l'isola fosse stata liberata dalla tirannia di Batista, lo lasciò andare via fornendolo di tutto ciò che chiedeva e consentendogli di scegliersi i compagni d'avventura. Il Comandante Ernesto "Che" Guevara lasciava Cuba, i suoi ruoli e i suoi affetti con una lettera al lider maximo, nella quale non chiedeva nulla; le sole cose che pretendeva erano l'obbligo di privare i suoi familiari di qualunque privilegio, atteso che, il privilegio più grande di sua moglie e dei suoi figli, era quello di poter vivere e crescere in una Cuba libera e sicura, dove le leggi dell'uomo nuovo avevano definitivamente sconfitto quelle del denaro.

Per due anni il "Che" tentò di organizzare la lotta armata in Africa. Nessuno aveva notizie di lui. Dove e con chi si trovasse era un mistero; a far cosa era chiaro. Nell'ottobre del 1968 venne ferito e catturato in Bolivia. La CIA lo seguiva dal 1967. Era stao tradito il "Che". Dai comunisti boliviani e dalla sua analisi, da qualche intellettuale improvvisato e da contadini reazionari.

La CIA lo perseguitava e diresse le truppe boliviane alla ricerca di un uomo che, già da vivo, diventava un simbolo. Che dalla tribuna delle Nazioni Unite aveva puntato il dito accusatore della Cuba liberata contro l'impero, che schiacciava sotto il tallone di dollari e repressione le speranze dell'indipendenza latinoamericana come di quella africana. Il "Che" aveva una caratteristica fondamentale: quella di non chiedere mai a nessuno nulla che non avrebbe mai fatto lui per primo. Era un esempio, prima che un leader, un uomo che anche quando dava ordini obbediva; alla causa di tutti in primo luogo.

Lo crivellarono dopo averlo ferito ed arrestato. Non persero tempo ad interrogarlo o a curarlo: non avrebbe detto niente e non avrebbe accettato niente. Si guardarono bene dal portarlo nella capitale per giudicarlo: sarebbe stato un boomerang, come si era rivelato il processo a Fidel Castro dopo il fallito assalto alla caserma del Moncada. Quella frase pronunciata da Fidel - "Condannatemi pure, la storia mi assolverà" - si era infatti rivelata premonitrice e al tempo stesso aveva disegnato un cammino dimostratosi vittorioso.

Un processo al "Che" avrebbe ottenuto il risultato di veder crescere il consenso alla sua causa, sarebbe stato l'atto di accusa definitivo contro l'impero e sarebbe riecheggiato in ogni luogo abitato dagli umili. Per questo, per vendetta, per paura, alcuni scagnozzi agli ordini di un mercenario cubanoamericano della Cia, un avanzo batistiano addestrato a Langley, fecero fuoco contro l'uomo, dando vita così al simbolo. Perché la morte di quel combattente argentino in una landa desolata della Bolivia, divenne lo start di ogni ribellione, in ogni luogo del mondo.

Sarebbe inutile, oggi, dissertare sui suoi errori e sulle sue intuizioni; l'uomo, prima ancora che le sue gesta, é parte dell'immaginario collettivo che lo ha registrato come immortale. E forse, quarant'anni dopo la sua morte, dedicarsi all'analisi del mito risulta molto più pregnante che rinverdire il mito dell'analisi. Lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano, disse che la straordinarietà dell'uomo consisteva nel fatto che, a differenza di quanto uso in politica, Ernesto Guevara diceva ciò che pensava e faceva ciò che diceva.

Se il suo volto immortalato per caso durante una manifestazione a Cuba divenne il volto della ribellione, era soprattutto per questo. Le migliaia di poster e magliette, di gadget e di foto con il suo volto bello e severo, lo sguardo dritto ed onesto, hanno circolato e circolano in ogni dove del pianeta, è perché la voglia di riscatto e il desiderio di giustizia, hanno lo stesso volto e lo stesso sguardo ovunque. Cercano lontano l'utopia del futuro tenendo i piedi puntati a terra. Indifferenti alla malattia dell'opportuno e del conveniente, sognano di vivere una vita diversa. E che, mentre sognano, vivono.

sabato 6 ottobre 2007

6 OTTOBRE 2007 - GIORNATA GLOBALE DI MOBILITAZIONE PER LA BIRMANIA

STAND UP SPEAK OUT


IL 6 OTTOBRE E' LA GIORNATA GLOBALE DI MOBILITAZIONE PER LA BIRMANIA

www.burmacampaign.org.uk/mtvaction.html

FAI SENTIRE LA TUA VOCE PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA IN BIRMANIA!



giovedì 4 ottobre 2007

San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

Giovedì 4 ottobre 2007
San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

<<Imparate da me, che sono mite e umile di cuore,
e troverete ristoro per le vostre anime>>
(Mt 11,29)

Lasciarci accendere l'animo da discussioni, agitarsi per le
preoccupazioni sul futuro, rimanere irritati con chi ci ha fatto un
torto che non ci aspettavamo, rimuginare nell'intimo dei nostri
pensieri accusando e difendendosi con improbabili interlocutori sono
tutte dinamiche che tolgono la pace e non risolvono le questioni.
Gesù ci suggerisce di imparare da Lui, dal suo stile di affidarsi al
Padre, di seguire passo passo quello che Lui indica, senza troppo
occuparsi del resto. E mantenere nel cuore un infinito amore e una
grande capacità di compassione per tutti coloro che più sono più
fragili e feriti.
Lì abitano mitezza, umiltà e ristoro del cuore, perfetta letizia anche
e soprattutto nei momenti difficili.
Come per san Francesco.

Buona giornata !