Il nome del Blog nasce da una canzone dei Nomadi che è il mio gruppo preferito

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martedì 26 febbraio 2008

L'angelo caduto

L'angelo caduto(Carletti-Fontana-Falzone)

Sei un angelo caduto dietro il ciglio di una strada tra l'asfalto e la pietra dove l'erba si dirada ho contato le tue ossa,misurato ogni ferita resistito all'amarezza con la stretta delle dita a quell'uomo che è venuto a cercare la tua pelle per due soldi hai regalato la tua polvere di stelle ma se è vero che non vivi e non ne vuoi parlare nel tuo cuore nutri il sogno di riprendere a volare.

Sei un angelo caduto dentro un altro firmamento la tua casa non è il sole ma una strada di cemento una vittima immolata dalle fantasie di un pazzo giace immobile indifesa,assomiglia ad un pupazzo hai prestato il corpo a ore per poter tirare avanti hai subito la condanna di tutti i ben pensanti e mi piace ricordare che spesso sono quelli che ridono godendo del rumore dei coltelli.

Sei un angelo caduto dietro il ciglio di una strada tra l'asfalto e la pietra dove l'erba si dirada ho contato le tue ossa,misurato ogni ferita resistito all'amarezza con la stretta delle dita a quest'uomo che è venuto a cercare la tua pelle come mai non è bastata la tua polvere di Stelle?Ma se è vero che si vive oltre questa dimensione io mi chiedo quale è il senso mi domando la ragione,ma se è vero che non vivi e non ne vuoi parlare nel cuore nutri il sogno di riprendere a volare,di riprendere a volare

Dedicato a tutte le piccole vittime della violenza degli adulti.

venerdì 22 febbraio 2008

Preghiera per coloro che non sanno pregare

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Preghiera per coloro che non sanno pregare
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(Madre Teresa di Calcutta)

Signore,
aiuta gli uomini e le donne
che vorrebbero pregare,
ma non sanno farlo.
Accetta il loro desiderio di pregare
come una preghiera.
Ascolta il loro silenzio
e incontrali lì nel loro deserto.
Tu hai già guidato la gente
fuori dal deserto,
e hai mostrato loro la terra promessa.
Tu, Signore di tutto l'universo, Re dei re.
Amen.

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giovedì 21 febbraio 2008

Beata la famiglia

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Beata la famiglia
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(Fonte non specificata)

Beata la famiglia
il cui Dio è il Signore,
e che cammina
alla sua presenza.

Beata la famiglia
fondata sull'amore
e da esso fa scaturire
parole, gesti, decisioni.

Beata la famiglia
aperta alla vita,
che accoglie i figli
come un dono,
valorizza gli anziani,
aiuta i poveri e i sofferenti.

Beata la famiglia
che prega insieme
per lodare il Signore,
per affidargli la propria vita.

Beata la famiglia
che trova il tempo per
dialogare e fare festa insieme.

Beata la famiglia
dove regna la pace,
e la porta nel mondo.

Beata la famiglia
in cui vivere è gioia,
allontanarsi è nostalgia,
tornare è festa.

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sabato 2 febbraio 2008

La pace come cammino

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La pace come cammino
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(don Tonino Bello)

A dire il vero non siamo molto abituati a
legare il termine PACE a concetti dinamici.
Raramente sentiamo dire:
"Quell'uomo si affatica in pace",
"lotta in pace",
"strappa la vita coi denti in pace"...

Più consuete, nel nostro linguaggio,
sono invece le espressioni:
"Sta seduto in pace",
"sta leggendo in pace",
"medita in pace" e,
ovviamente, "riposa in pace".

La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia
da camera che lo zaino del viandante.
Più il comfort del salotto che i pericoli della strada.
Più il caminetto che l'officina brulicante di problemi.
Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli.
Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione di sindacato.
Più il mistero della notte che i rumori del meriggio.

Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire
che la pace non è un dato, ma una conquista.
Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.

La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.
Rifiuta la tentazione del godimento.
Non tollera atteggiamenti sedentari.
Non annulla la conflittualità.
Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".

Sì, la pace prima che traguardo, è cammino.
E, per giunta, cammino in salita.
Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi,
i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici,
i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste.

Se è così, occorrono attese pazienti.
E sarà beato, perché operatore di pace,
non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito, ma chi
parte.

Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista,
anche se mai - su questa terra s'intende - pienamente raggiunta.

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