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lunedì 30 luglio 2007

NO ALLA GUERRA ATOMICA




6 agosto 1945, ore 8.15
una bomba atomica sganciata su Hiroshima distrugge la città e provoca 140.000 morti.
9 agosto 1945, ore 11
una seconda bomba devasta la città di Nagasaki: 70.000 morti.



6 – 9 AGOSTO 2007
Ricordiamo e rinnoviamo l’impegno per un mondo libero da armi nucleari




Perché fare memoria di Hiroshima e Nagasaki?


Sono passati 62 anni. I sopravvissuti - gli Hibakusha - che nel 1945 erano già abbastanza grandi da poterci oggi raccontare ciò che è successo, sono ormai vecchi, molto vecchi, quasi tutti morti per le conseguenze di quel bombardamento. I morti immediati furono 140.000 a Hiroshima e 70.000 a Nagasaki. Ma nel corso dei decenni nessuno è stato in grado di tenere la macabra contabilità delle centinaia di migliaia di persone che hanno sofferto e sono morte per le conseguenze, al rallentatore, della radioattività. Coloro che rimangono, però, sono più attivi che mai. Anche Seiko Ikeda, sopravvissuta che fu con noi due anni fa, continua a ripetere: “Prima di morire voglio vedere un mondo che ha messo al bando ed eliminato tutte le bombe atomiche. Solo così potrò riposare in pace.”

E invece il nucleare militare riprende energia. Gli USA e la Russia stanno producendo nuovi ordigni nucleari. La Gran Bretagna vuole varare un costosissimo programma di ammodernamento dei suoi micidiali sottomarini nucleari Trident: ciascuno di essi già oggi possiede una capacità distruttiva di 640 volte la bomba che distrusse Hiroshima. Il neo-presidente francese Sarkozy rilancia il ruolo strategico della “force de frappe” nucleare. E la Cina sperimenta nuovi missili intercontinentali capaci di caricare testate atomiche.

Gli Stati ufficialmente nucleari, con il Trattato di Non Proliferazione nucleare, si erano impegnati a smantellare i propri arsenali. Tutti gli altri a non produrre né acquisire in alcun modo armi nucleari. Oggi invece siamo in piena proliferazione. Abbiamo sentito molto parlare di Corea del Nord e di Iran, ma nessuno che ricordi mai che anche le Potenze nucleari si sono assunte un impegno che non stanno rispettando.

Il Segretario Generale uscente delle Nazioni Unite, Kofi Annan, in uno dei suoi ultimi discorsi, affermò: “Le Potenze nucleari esigono che la priorità sia data alla lotta contro la proliferazione; gli altri Stati invece chiedono che si cominci con il disarmo degli Stati nucleari. Ciascuno chiede che siano gli altri ad agire per primi. In questo modo ci troviamo come su un grande aereo, senza alcun pilota ai comandi, diretti a velocità supersonica verso il disastro”.

E Karl Blix, nelle conclusioni del suo rappporto sulle armi di distruzione di massa, afferma: “Finché anche una sola arma nucleare continuerà a svolgere un ruolo importante nella strategia militare di una qualche potenza, tutti gli altri Stati ne vorranno possedere”. L’unico vero strumento in grado di garantire la non proliferazione è il disarmo.

Quest’anno abbiamo scelto Vicenza come luogo simbolo per fare memoria delle vittime e della drammatica attualità di Hiroshima. Non perché a Vicenza ci siano bombe atomiche, ma perché Vicenza con la nuova base si configura come il pilastro, e al contempo l’avamposto, delle strategie della guerra preventiva. Si corre il rischio che l’Italia rinunci ai valori della sua Costituzione, ai valori della Resistenza su cui si fonda, sposando e diventando complice della guerra preventiva globale. La Repubblica italiana ha come fondamento costitutivo, a meno di snaturarne totalmente la storia, la cultura e la coscienza, il ripudio della guerra e l’affermazione del diritto internazionale che rende la guerra degli Stati illegale.

Cosa succederebbe se, trovandoci di fronte ad un nemico considerato invincibile, passasse di nuovo l’idea terribile che ogni arma è lecita, persino quella che può portare alla distruzione dell’intera umanità?

Per questo da Vicenza vorremmo lanciare in positivo un altro messaggio per “Un futuro senza atomiche”, con una proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia un paese libero da armi nucleari. Permettendo la presenza di 90 bombe atomiche sul territorio italiano, noi per primi siamo in violazione degli obblighi internazionali. Come chiede in quell’appello accorato Kofi Annan, vogliamo che l’Italia agisca per prima, rimediando ai suoi errori. Solo così sarà possibile chiedere con maggior forza e determinazione anche agli altri di rispettare i loro obblighi. Faremo il primo passo verso un mondo finalmente libero da armi nucleari.

domenica 29 luglio 2007

La magia del tuo fuoco

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(Rabindranath Tagore)

Tocca la mia vita con la magia del tuo fuoco
rendila preziosa col suo cocente dono di dolore.
Adopera questo mio corpo come lampada
da innalzare nel tuo tempio,
e lascia che la sua fiamma bruci in canti
durante la notte e durante il giorno.
Lascia che le stelle vibrino nella mia oscurità,
lungo il corso del tuo tocco,
durante le ore di veglia nella notte.
La nera caligine svanirà dai miei occhi,
ovunque si volgano vedranno tutto nella tua luce,
il mio dolore salirà in alto, fino al tuo altare,
in una fiammante esplosione.

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mercoledì 25 luglio 2007

Il nome

Il nome
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(non specificata)

Un nome e tanti ricordi che lo circondano.
Un nome e tanti sogni che si realizzano.
Un nome che significa amore e vita.
Un nome che racchiude gioia e speranza.
Un nome che diffonde armonia e gioia.
Un nome che consola dalle lacrime.
Un nome che ristora dalla stanchezza.
Un nome, il tuo nome, che ho scritto nel mio cuore.
Un nome, il tuo nome, che Dio in cielo pronuncia con amore.

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venerdì 20 luglio 2007

L'albero carico di frutti


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(Paulo Coelho, I racconti del maktub)

Un maestro stava viaggiando con i suoi discepoli, quando notò che stavano discutendo tra loro su chi fosse il migliore. "Ho praticato la meditazione per quindici anni", disse uno. "Sono stato caritatevole fin da quando ho lasciato la casa dei miei genitori", disse un altro. A mezzogiorno, si fermarono sotto un melo per riposarsi. I rami dell'albero raggiungevano il terreno. "Quando un albero è carico di frutti, i suoi rami si piegano fino a toccare il terreno. Il vero saggio è colui che è umile. Gli stupidi credono sempre di essere migliori degli altri".

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mercoledì 18 luglio 2007

La giustizia .... mah!!!

TOMMASO ONOFRI: 20 ANNI A RAIMONDI, ASSOLTO BARBERA
BOLOGNA - Il giudice di Bologna Rita Zaccariello ha condannato a una pena di 20 anni Salvatore Raimondi e ha assolto Pasquale Barbera, accusati del sequestro di Tommaso Onofri rapito e ucciso a Casalbarancolo (Parma) il 2 marzo 2006.

Barbera e Raimondi erano accusati di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, con morte come conseguenza non voluta della persona sequestrata. Raimondi era accusato anche della detenzione del coltello utilizzato per il sequestro materialmente portato a termine con Mario Alessi. Il ruolo di Barbera, 33 anni e capomastro amico del padre di Tommy, per l'accusa era quello di informatore della situazione della famiglia del bimbo; era accusato anche di avere rubato il cane Tody dalla casa degli Onofri ed era l'unico degli indagati a piede libero. Per Raimondi l'accusa aveva chiesto una condanna a 20 anni e due mesi senza attenuanti, per Barbera a 13 anni, riconoscendo le attenuanti ma chiedendo l'applicazione di una misura di custodia. Le difese avevano chiesto rispettivamente il riconoscimento delle attenuanti generiche e per la collaborazione (per Raimondi) e l'assoluzione per non avere commesso il fatto (per Barbera).

PAOLO ONOFRI: "Ci rimettiamo a giustizia". Queste le prime parole di Paolo Onofri, il papa' di Tommy, all'uscita dalla Procura subito dopo la sentenza. Il verdetto la soddisfa? hanno chiesto i cronisti. "Questo é", è stata la risposta. Vi aspettavate cose diverse? hanno incalzato ancora i giornalisti. "No - ha detto Onofri - ora vedremo andando avanti". Ad una ulteriore domanda sull'assoluzione di Barbera il papà di Tommy si è limitato a dire: "Così il giudice ha deciso". Paolo Onofri ha preferito non stare in aula. "Non riesco a risentire tutto da capo", ha spiegato. Onofri poi è salito in sella alla sua moto per fare rientro a Parma.

BARBERA: E' uscito in lacrime dal Palazzo di giustizia di Bologna Pasquale Giuseppe Barbera assolto per non avere commesso il fatto dall'accusa di aver rapito e ucciso Tommaso Onofri. "Sì mi hanno assolto.... - ha detto piangendo - è la fine di un incubo". L'avvocato che lo difende, Alessandro Conti, ha parlato di sentenza giusta che riabilita il suo assistito. "Gli indizi non erano sufficienti e l'avevo previsto - ha spiegato - sono sempre stato convinto dell'innocenza del mio assistito. Finalmente una verità giudiziaria è stata detta. Adesso vedremo le motivazioni della sentenza, ma sono soddisfatto. Se si appellano ci ripresenteremo convinti delle nostre ragioni. Barbera ha bisogno che si faccia pubblicità della sua assoluzione, da questa vicenda ha avuto tanta pubblicità negativa, adesso bisogna che si sappia che è stato assolto per non aver commesso il fatto".

RAIMONDI: "Raimondi era preparato, vent'anni erano e vent'anni sono. Adesso abbiamo novanta giorni per le motivazioni poi andremo in appello". Lo ha detto l'avvocato Cavalli che difende Salvatore Raimondi, condannato a 20 anni per il sequestro e l'omicidio di Tommaso Onofri. "Sono convinto che l'appello ci darà ragione - ha aggiunto l'avvocato - non chiediamo la luna. Chiediamo il riconoscimento delle attenuanti per la collaborazione che a nostro giudizio sono doverose".
 
NON HO PAROLE .... allucinante
 

martedì 17 luglio 2007

Preghiera di un pagliaccio


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(Manoscritto spagnolo)

Padre,
sono un fallito, però ti amo.
Sono vari anni che sto nelle tue mani,
presto verrà il giorno in cui volerò da te...

La mia bisaccia è vuota,
i miei fiori appassiti e scoloriti,
solo il mio cuore è intatto.
Mi spaventa la mia povertà
però mi consola la tua tenerezza.

Sono davanti a te come una brocca rotta,
però con la mia stessa creta
puoi farne un'altra come ti piace...

Signore,
cosa ti dirò quando mi chiederai conto?
Ti dirò che la mia vita, umanamente,
è stata un fallimento,
che ho volato molto basso.

Signore, accetta l'offerta di questa sera...
La mia vita, come un flauto,
è piena di buchi...
ma prendila nelle tue mani divine.

Che la tua musica passi attraverso me
e sollevi i miei fratelli, gli uomini,
che sia per loro ritmo e melodia,
che accompagni il loro camminare,
allegria semplice
dei loro passi stanchi...

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